Comprendere Dante e Keynes con lezioni di economia politica online

Se provate a conoscere la storia dell'Economia Politica, vi sarà sempre detto che come scienza si è sviluppata nel periodo che va dalla fine del 18° secolo alla metà del 19°. Il suo più importante teorico è stato J.M. Keynes (GB 5.6.1883, USA 21.4.1846). Oggi vi parlo di un aspetto meno conosciuto del suo insegnamento: l'attenzione per il benessere di tutti gli individui come fine dell'applicazione dei principi base dell'economia politica.

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Il mondo è attraversato da innumerevoli angosce e sofferenze evitabili; grazie alle nuove tecnologie, allo sviluppo della politica e dell'evoluzione sociale, l'umanità potrebbe svilupparsi in armonia, in un contesto di pacifica convivenza: ma ciò non avviene perché non vengono messe in campo pratiche di buon governo che lo consentirebbero.

Keynes quasi cento anni fa si prefigurava un mondo dove il culto dell'accumulo di ricchezze fine a sé stesso, l'avarizia quindi, fossero dimenticate quale motore di crescita e sviluppo: uomini e donne avrebbero finalmente potuto dedicarsi alle arti, alla musica, alla pacifica convivenza, per iniziare una nuova era di vita civile.

Economia politica e problemi dell'umanità contemporanea

Prendere lezioni di economia politica online è la strada più facile per decifrare la complessità delle relazioni umane nel mondo contemporaneo, imparando a leggere anche il passato.

Chi segue l'esempio del maestro non cesserà di tenere ben presenti i principali tre problemi della società moderna:

  • la guerra: si pensi a quello che sta succedendo all'Europa a causa della stolta guerra scatenata dalla Russia di Putin;
  • la globalizzazione: la diffusione su scala globale, grazie ai nuovi strumenti di comunicazione, di idee, tendenze e problematiche che spesso degenera in speculazioni devastanti dei cosiddetti poteri forti;
  • la disoccupazione: con sempre maggiore difficoltà, a livello mondiale, si riesce a trovare lavoro.

Di conseguenza saprà offrire contributi importanti finalizzati alla comprensione dei complessi fenomeni sociali che stiamo vivendo per poi costruire politiche utili a guidare un mercato che, senza regole e/o istituzioni che lo orientano e lo governano, porta a barbarie e disordine.

Keynes è stato il primo ad esprimere certe teorie economiche? Assolutamente no: Dante l'ha preceduto di sei secoli.

Recentissimi studi si stanno concentrando sulle analisi che il grande poeta ha dedicato all'economia politica, ad oggi trascurate: la ricerca comincia a capire come il fiorentino sia stato per nulla ancorato nostalgicamente al passato, ma anzi proiettato nel futuro, quasi utopisticamente.

Quale preciso osservatore delle trasformazioni economiche, culturali e sociali del tempo in cui viveva, ne denunciò le storture che minacciavano le nostre società nel loro cammino: capite quanto possa essere stimolante approfittare delle lezioni di economia politica online? É una materia che abbraccia tante discipline in un colpo solo come nessuna.

Impero e Unione Europea: paralleli

Lezioni di economia politica online dunque per studiare tematiche dantesche non ancora approfondite? Assolutamente si: Dante in molti suoi scritti si occupa direttamente di economia politica, unendo la feroce critica al mondo presente alla visione di un felice futuro della società e del genere umano.

Anticipava quindi la visione del futuro di Keynes, soprattutto quando, come oggi, nell'assenza all'orizzonte di una soluzione ai pericoli che minacciano l'esistenza del genere umano, indicava un cammino di civiltà e vita.

Questo orientamento virtuoso dell'azione politica si scontrava però, nella realtà, con un nemico potentissimo che impediva al genere umano di prefissarsi il vero fine che Dio gli ha assegnato: la felicità sulla terra.

L'avarizia quale male assoluto

Questo potente nemico, come per Keynes, è l'avarizia, il tendere dei poteri forti, e non solo, all'accumulo sterile di ricchezza, fine a sé stesso e comunque al mantenimento del potere. Questa passione smodata per il denaro non riguarda solo l'individuo, quindi, ma anche la politica.

Ma la riflessione dantesca si rivela geniale per lungimiranza quando affronta il problema dei nazionalismi; intuì come la pace era incompatibile con la sovranità illimitata degli stati nazionali perché, in quanto tali, destinati a rivaleggiare tra loro per fare incetta di ricchezza, e quindi pericolosamente inclini al conflitto.

Dante presagì, quando sulle ceneri dei comuni nasceva lo stato nazionale, che odio e guerra sarebbe stato il suo fondamento, e la storia, purtroppo, avrebbe poi confermato questa visione.

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Il rimedio? Per il poeta, calato nei suoi tempi, era l'Impero, entità politica sovranazionale: “Il genere umano... deve essere retto da un'unica comune regola, che abbia come finalità la pace” (Monarchia).

L'economista inglese e il poeta italiano trattavano di un'utopia? Forse. L'Unione europea non è un tentativo di realizzarla? Se noi europei saremo capaci di superare la perversa logica dei nazionalismi, proteggendo al tempo stesso le culture locali, proporremo al pianeta un modello di politica che appare essere l'unico, oggi, a garantire serenità al genere umano.

Prendendo lezioni di economia politica online potrete abbracciare passato e presente, conquistando la chiave di volta per comprendere quest'ultimo nel migliore dei modi. Società come Classgap vi accompagneranno nel migliore dei modi in questa direzione, offrendovi la soluzione più adatta alle vostre esigenze.